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La storia dei coniugi Rosenberg oltre ad essere “il caso” che più ha fatto clamore sulla fase più acuta della caccia alle streghe negli USA, è stata anche la prima storia del maccartismo che mi è stata raccontata.
Julius and Ethel.
Erano entrambi figli di famiglie povere ebree. Avevano vissuto nei quartieri bassi di New York e forse per questo la Grande Depressione aveva lasciato loro una lezione da tenere a mente: la difesa della propria dignità spesso costa cara.
Divennero comunisti e si mobilitarono generosamente prima per la guerra di Spagna, poi in solidarietà con l’Unione sovietica cinta d’assedio dalle truppe naziste. Il loro impegno antifascista, militante e internazionalista divenne come in tante altre storie, la principale prova d’accusa a loro carico nelle mani dello Stato quando nel 1950 furono strappati alla loro vita, accusati di aver passato informazioni all’Urss sulla bomba atomica.
Seguirono 3 anni di processi e battaglie dentro e fuori le aule, in loro difesa si mobilitarono partiti e movimenti in tutto il mondo, tutti stretti intorno alla speranza che non venisse sacrificata ingiustamente la vita dei nuovi Sacco e Vanzetti.
Ma anche in questo caso non ci fu scampo. Gli USA stavano lanciando l’offensiva contro il Pericolo Comunista. Per i Rosebnberg la sceneggiatura era già scritta: dovevano essere per tutti le spie, i porci comunisti, i traditori dell’american way of life giustamente e esemplarmente puniti con la vita.
O avrebbero potuto salvarsi, ma rimanendo in ruolo, beneinteso! Avrebbero dovuto confessare, così da gettare discredito e sospetto su qualsiasi altro comunista, progressista americano. I Rosenberg scelsero il primo ruolo, furono giustiziati da spie ma si raccomandarono l’anima per il futuro….
Nonostante i 26 gradi di giudizio, nonostante i 112 giudici che si espressero per la loro condanna, nonostante le urla isteriche di chi nel giorno della “giustizia” urlava “morte ai Porci comunisti, friggetel!” fuori le mura di Sing Sing, Julius e Ethel non persero fiducia e dignità.
Julius scrisse ad Ethel “No pasaran!” Ethel girò al mondo con ostinazione qesto messaggio “ Non sono sola e muoio con onore e dignità sapendo che mio marito e io saremo rivendicati dalla storia”.
Oggi, dopo anni, ho ripensato ai Rosenberg…
Avevo voglia di ascoltare Strange Fruit, quella meravigliosa canzone di Billie Holiday che con immagine vivide ricorda ile vittimine nere negli USA.
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