[Doc] L’assalto all’ambasciata cubana

Documentario di Cubainformación sull’assedio dell’Ambasciata cubana durante il Golpe del 2002

http://video.google.com/googleplayer.swf?docId=-1352185964025828251

Posted in Generale | Comments Off on [Doc] L’assalto all’ambasciata cubana

Actitud Maria Marta

Actitud Maria Marta.

Mi sono piaciute a Caracas, le ho perse qui in Italia a Roma, ma me le recupero in rete.

La loro è una musica che mischia rap e reggae, sono donne eppure non stanno mezze nude sul palco muovendo il culo, anzi…
In una loro intervista [qui,consigliata solo a hablanti spagnolo con molto tempo a disposizione…] una delle Actitud spiega: la nostra è musica politica, forse, ma il rap machista che inneggia alla ricerca dei soldi che difende lo status quo qualcuno ha il coraggio di definirlo a-politico!?



E ne hanno pure per quelli che "non la vogliono buttare in politica", di chi trova superato, ingenuo, stupido continuare a parlare di resistenza e lotta per la giustizia attraverso la musica. Meschini.

Maria Marta, di cui il gruppo riprende l’attitudine, era una dei 30.000 desaparecidos argentini.

Una delle actitud -figlia di un desaparecido- ha partecipato alle azioni di "Escrache" argentine.
Per chi non ne sapesse nulla, si tratta di manifestazioni organizzate fuori dalle abitazioni o dai luoghi di lavoro dei torturatori della giunta militare indultati durante la presidenza Menem.
Gli "escrache" sono diffusi in tutta l’America Latina come strumenti di censura sociale del braccio armato dei regimi militari e dittatoriali degli anni ’70 e ’80. Se lo Stato si autoassolve e si assicura continuità, che almeno nessuno possa dire che non sapeva che al suo fianco quotidianamente si muove un assassino…

  Escrache (Funa) dell’assassino di Victor Jara:

 

Altre canzoni di AMM su loro my space [sic!]

 

Posted in Generale | Comments Off on Actitud Maria Marta

Lady day, Julius and Ethel

.

 

 

La storia dei coniugi Rosenberg oltre ad essere “il caso” che più ha fatto clamore sulla fase più acuta della caccia alle streghe negli USA, è stata anche la prima storia del maccartismo che mi è stata raccontata.


Julius and Ethel.

Erano entrambi figli di famiglie povere ebree. Avevano vissuto nei quartieri bassi di New York e forse per questo  la Grande Depressione aveva lasciato loro una lezione da tenere a mente: la difesa della propria dignità spesso costa cara.

Divennero comunisti e si mobilitarono generosamente prima per la guerra di Spagna, poi in solidarietà con l’Unione sovietica cinta d’assedio dalle truppe naziste.  Il loro impegno antifascista, militante e internazionalista divenne come in tante altre storie, la principale prova d’accusa a loro carico nelle mani dello Stato quando nel 1950 furono strappati alla loro vita,  accusati  di aver passato informazioni all’Urss sulla bomba atomica.

Seguirono 3 anni di processi e battaglie dentro e fuori le aule, in loro difesa si mobilitarono  partiti e movimenti  in tutto il mondo, tutti stretti intorno alla speranza che non venisse sacrificata ingiustamente la vita dei nuovi Sacco e Vanzetti.
Ma anche in questo caso non ci fu scampo. Gli USA stavano lanciando l’offensiva  contro il Pericolo Comunista. Per i Rosebnberg  la sceneggiatura era già scritta: dovevano essere per tutti le spie, i porci comunisti,  i traditori dell’american way of life  giustamente e esemplarmente puniti con la vita.

O avrebbero potuto salvarsi, ma rimanendo in ruolo, beneinteso! Avrebbero dovuto confessare, così da gettare discredito e sospetto su qualsiasi altro  comunista, progressista americano. I Rosenberg  scelsero il primo ruolo, furono giustiziati da spie ma si raccomandarono l’anima per il futuro….

Nonostante i 26 gradi di giudizio, nonostante i 112 giudici che si espressero per la loro condanna, nonostante le urla isteriche di chi nel giorno della “giustizia” urlava “morte ai Porci comunisti, friggetel!” fuori le mura di Sing Sing, Julius e Ethel non persero fiducia e dignità.
Julius scrisse ad Ethel “No pasaran!” Ethel girò al mondo con ostinazione qesto messaggio “ Non sono sola e muoio con onore e dignità sapendo che mio marito e io saremo rivendicati dalla storia”.

Oggi, dopo anni, ho ripensato ai Rosenberg…
Avevo voglia di ascoltare Strange Fruit, quella meravigliosa canzone di Billie Holiday che con immagine vivide ricorda ile vittimine nere negli USA.

 

http://www.youtube.com/watch?v=171JOZ2OH48

 

Posted in Generale | Comments Off on Lady day, Julius and Ethel

Dopo Rino Gaetano non-conferme, i Buena Vista….

Dopo l’appropriazione indebita di Rino Gaetano da parte dei fascisti di [s]B[l]occo studentesco, eccone un’altra.

In una desolata giornata di fine agosto, risuona il Chan Chan dei Buena vista sotto casa mia.

Mi affaccio incuriosita…

LO ASCOLTAVANO A TUTTO VOLUME DA UNA MACCHINA DELLA POLIZIA FERMA SOTTO CASA.

 Maledetti…

Posted in Generale | Comments Off on Dopo Rino Gaetano non-conferme, i Buena Vista….

Fucking reggaeton….La ignoracia no mata al pueblo pero tampoco lo salva

Se pensate che una delle più feroci contrapposizioni nella società venezuelana sia quella tra chavisti e esqualidos, significa che non avete mai parlato di musica con i ggiovani caraqueni.

I ggiovani di Caracas si dividono tra quelli che sculettano gioiosi sparando il reggaton a palla in ogni dove e quelli che odiano il reggaeton e si proteggono (dal colpo di cassa che dura una semiminima puntata, un colpo di rullante
della durata di una croma, un colpo di cassa di una semiminima e un
colpo di rullante anch’esso di una semiminima
) rifugiandosi, fiera minoranza, nei propri auricolari.

Il Reggaeton è ovunque. Nei centri commerciali, negli stereo scalcagnati dei venditori di cd pezzotti, nei cellulari a viva voce che la gente impone in metropolitana, in ogni festa, bivacco, assembramento di due o più persone. La vecchia salsa si difende ma l’avanzata del reggaeton è inarrestabile è un fenomeno continentale, mondiale, globale.

Chi odia il reggaton lo odia di un odio feroce.

Ne ho avuto una prova al concerto di chiusura della campagna elettorale organizzato dalla gioventù socialista. Prima dei Moltov dei Van van dei Wailers e degli Skap uno dei miti internazionali del genere, Tego Calderón, è stato talmente fischiato da essere costretto ad interrompere l’esibizione.

I gggiovani alternativi intorno a me erano infuriati. Io non capivo.

Il processo bolivariano è EVIDENTEMENTE e principalmente forte del solido appoggio popolare. Al popolo piace il reggaeton, diamogli il reggaeton…pensavo. Se poi questo vecchio portoricano è solidale con il processo e,come mi dicevano, aveva dei testi non omofobici e misogini….qual’è il problema? Orsù un pò di tolleranza! [scoprirò solo dopo sulla rete che collabora con quello schifoso di Buju Banton]

No. Quando agitavo questi argomenti con i giovani punk -impegnati a fischiare e urlare tutta la loro disapprovazione- non riuscivano a rispondermi tanta la rabbia. Tu, tu non capisci… mi ripetevano.

Ne facevano una questione di "spazio vitale" di geografie del divertimento. Anche qui, no, quella merda portoricana no.

Alla fine li ho capiti.


Due gli episodi che mi hanno convinta:

1) Ad uno spettacolo di circo per bambini il clown chiama un gruppetto di bambini in pista. Parte la musica, c’è bisogno di specificare il genere???, è una gara di ballo. Eccolo il famoso "perreo". Vederlo fatto dai bambini è t-e-r-r-i-f-i-c-a-n-t-e!  Non mi sono sentita così "disapprovante" in vita mia. Dieci piccoli e piccole si contorcevano come nei peggiori video musicali, mimavano un numero imprecisato di posizioni sessuali, povere anime innocenti. Che la sessualità sia latente in quella fase dello sviluppo infantile non mi pareva più così evidente. La vincitrice una nanerottola di manco 5 anni si muoveva che nemmeno in un bordello tailandese. Nonostante mi sia sforzata di approfondire, contestualizzare, inquadrare culturalmente questo fenomeno, non ci sono riuscita. Era orribile.

2) E’ notte. Viaggiamo su un popolarissimo autobus notturno che ci porta in luogo x del Venezuela. Tipica corsa in bus venezuelano: aria condizionata a palla, guida a dir poco sportiva, musica a tutto volume. Voglio essere elastica, non voglio fare la straniera che pretende che le cose attorno a lei si adattino. Non voglio spiegare che ci deve essere del sadismo collettivo per viaggiare con 40° all’esterno, con una temperatura così bassa all’interno che non si riesce a dormire dal freddo (nonostante felpa e sacco a pelo) e con il rischio di collassare per il cambio della temperatura sul primo scalino in uscita. Ma PERCHE’ sono costretta a sopportare le vocine di 4 incolti portoricani che in lunghissimi 6.44 mi propongono le loro fini riflessioni sul tema aborto/madre assassina/padre mancato rammaricato

Se Nek vi ha dsgustato con il suo "Lui vive in te", leggete la raffinatezza e pregnanza degli argomenti degli Adventura:

"Quello che hai fatto non lo giustifica Dio
hai tolto la vita a un bambino senza ragione
forse sarebbe potuto essere un calciatore, un ballerino di bachata qualcos’altro […]
forse sarebbe potuto diventare un modello, qualcosa di importante […]
Dio deve comandare un castigo a donne come te
"

Questo era evidentemente troppo. Che il popolo si adatti.

Così mi sono trovata arruolata tra i militanti anti-reggaton.

Nel mio lettore mp3 come in quello dei giovani bolivariani l’inno "Fuking reggaeton" canzone-manifesto dei Dame pa
matala.

"Dime lo que escuchas y te dire quien eres
Mi pana ya has algo productivo o es que tiene problema psicosexuales
La ignoracia no mata al pueblo pero tampoco lo salva"

Posted in Generale | Comments Off on Fucking reggaeton….La ignoracia no mata al pueblo pero tampoco lo salva

L’arte della guerra

Gli storici Inadaptats, sono diventati Eina.

Da quanto ho capito qui -ma potrei sbagliarmi, il catalano dopo una certa ora non mi è chiarissimo-hanno voluto cambaire nome per poter essere più liberi di sperimentare….

Fatto sta che il video ispirato all’Arte della Guerra di Sun Tzu che hanno fatto uscire è veramente bello!

 

http://www.youtube.com/watch?v=01uR0RYjfZs

 

Posted in Generale | Comments Off on L’arte della guerra

Cvd. Come volevasi dimostrare….

Tante cose sono successe in questi giorni da quando sono a Caracas.

Ci sarebbe molto da raccontare per ravvivare questo blog lasciato in sospeso da troppo tempo…tra le tante ho deciso di raccontare della mia esperienza con BARRIO ADENTRO, la missione lanciata dal governo venezuelano nel 2003 allo scopo di garantire il diritto alla salute di milioni di cittadini venezuelani.

 

 
Se pensiamo che prima della missione, la maggioranza della popolazione venezuelana era sostanzialmente impossibilitata a curarsi presso le strutture private (credo tralatro che, visto il numero di donne con tette rifatte in giro, che il 90% dei medici venezuelani siano chirurghi estetici…), i numeri della missione BARRIO ADENTRO sono veramente sorprendenti…
In una recente intervista, il coordinatore della missione Aldo Muñoz (vice ministro della salute a Cuba…), ha presentato i numeri su cui misurare i 5 anni dalla nascita di BARRIO ADENTRO:
 
–  447 Centri Diagnostici (CDI)
– 528 Centri di Riabilitazione (SRI)
– 20 centri ad Alta tecnologia dove si rializzano esami (radiologici, endoscopici, di laboratorio…)
 
Posted in Generale | Comments Off on Cvd. Come volevasi dimostrare….

“Yanquis de mierda, qué se vayan!”

http://www.youtube.com/watch?v=xAcpzHWUEas
 
 
Tra un’avventura kafkiana all’Asl e una visita ai parenti, mentre i preparativi fervono
non è stato facile convincere la nonna che non stava succedendo niente in venezuela 🙂
Posted in Generale | 2 Comments

Internet e Cuba

Una delle accuse rivolte più spesso al "regime cubano", tanto da destra quanto "da sinistra", è quella di impedire al popolo un accesso pieno e libero ad Internet, misura dello spazio di libertà nel nuovo millennio.

Per quanto organizzazioni come Reporteros Sin Fronteras si sforzino ogni giorno di alimentare in occidente l’idea che a Cuba manchi la libertà d’accesso all’informazione per volontà dei cattivi comunisti al potere, cercando qui e li sulla rete, non è difficile imbattersi in un’altra verità. Anzi, bando ai sofismi relativisti, imbattersi nella verità delle cose!

da si por cuba….

"Cuba non ha potuto
collegarsi ad Internet fino al 1996 perché prima una clausola del blocco
economico gli impediva di avere accesso alla rete internazionale
controllata dagli Stati Uniti. Ma l’accesso cubano è condizionato dalla
legge Torricelli che stipula che ogni megabit comprato ad un’impresa
statunitense deve ricevere previamente l’approvazione del Dipartimento
del Tesoro. Ogni contravventore è soggetto a sanzioni sommamente
dissuasive.

Inoltre
bisogna ricordare che più dell’80% del traffico di Internet passa per
server statunitensi. 

 

D’altra
parte, gli Stati Uniti negano a Cuba l’uso del suo cavo sottomarino di
fibra ottica che costeggia l’arcipelago. Così, l’isola è obbligata a
collegarsi via satellite, cosa che riduce la velocità della
comunicazione e moltiplica il suo prezzo per quattro. Per una piccola
nazione del Terzo Mondo assediata da vicino da mezzo secolo, gli effetti
non sono spregevoli. Della stessa forma, Cuba è obbligata a procurarsi
le nuove tecnologie attraverso paesi terzi, a causa delle sanzioni
economiche, cosa che aumenta sostanzialmente il suo prezzo. Non bisogna
neanche dimenticarsi che gli Stati Uniti producono circa il 60% dei
software del mondo e che Microsoft controlla il sistema operativo del
90% dei computer del pianeta."

 

Non vedo l’ora di andare a Cuba per vedere che motore di ricerca usano, io già non ricordo più l’era pre-google. Essi, perchè anche google è precluso ai cubani….

 

Qui sotto, un italiano va a toccare con mano.

Io sono con lui, IO NON COMPRO LIBERAZIONE!

Posted in Generale | Comments Off on Internet e Cuba

Ongi Etorri Otegi!

Lo studio compulsivo di questi giorni, mi ha tenuta per qualche giorno lontana dai media "indipendenti".

Tra le solite buffonate di movimento, e le solite cattive notizie, mi ero persa una gran bella notizia!

Il 30 agosto scorso, Arnaldo Otegi, figura storica della sinistra abertzale (indipendentista) è stato scarcerato dopo 15 mesi di detenzione.

Come tutti i prigionieri politici baschi, Otegi è stato accolto da un "Ongi Etorri", una "festa di benvenuto" organizzata da compagni, amici, familiari, concittadini. 

Dateci un’occhiata qui e qui

 

 

"Eusko Gudariak"

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

Posted in Generale | Comments Off on Ongi Etorri Otegi!