An Honest Movie about American Working People


IL PRIMO FILM BLACKLISTED, LA PRIMA PRODUZIONE INDIPENDENTE.
"Gli uomini volevano l’eguaglianza in miniera. Le donne in casa. Insieme ottennero entrambe"

La prima volta che ho letto di "Salt of the Earth", credo sia stato su di un vecchio libro ingiallito della libreria di mio padre dedicato ai "Rossi di Holliwood".

La storia del film -cioè di come è stato prodotto, girato, nonchè della
sua (s)fortuna- è infatti una delle molte icredibili storie frutto
della stagione della caccia alle streghe nell’America post-Roosveltiana.

Ma iniziamo dal principio…


"Come posso iniziare la mia storia, una storia che non ha un
inizio? Su queste terre il mio bisnonno allevava bestiame…prima che
arrivassero gli "anglos". Le nostre radici affondano profonde in questa
terra…più profonde di quelle dei pini…più profonde delle miniere.
Questo è il mio paese.
Quando ero piccola era conosciuto come San Marcos…gli "anglos" cambiarono il nome in Zinctown. ZincTown, New Mexico, U-S-A.
Questa è la nostra casa. La casa non è nostra…però i fiori, quelli si, sono nostri.
Io mi chiamo Esperanza, Esperanza Quintero. Sono la moglie di un
minatore. Mio marito ha dato diciotto anni di vita alla miniera. Ha
vissuto metà della sua vita con la dinamite e l’oscurità. La terra dove
si trova ora la miniera…apparteneva al nonno di mio marito. Ora
appartiene alla "Compagnia".
Chi può dire quando ha avuto inizio la mia storia?
Neanche io so dirlo. Però ricordo un giorno come l’inizio della fine."
 
Il giorno di "inizio della fine" con cui si apre il film, è il giorno
in cui i minatori di Zinc Town -messicani e anglos- decisero di
proclamare uno sciopero ad oltranza per ottenere migliori condizioni di
sicurezza nella miniera.

Il film segue i quindici
lunghi mesi di sciopero da casa Quintero, la casa di
Ramon e Esperanza.

In quei difficili mesi, fatti di
conflitti, amarezze e gioie, i due protagonisti riusciranno non solo a vincere insieme la lotta contro la Compagnia, ma arriveranno -tra mille difficoltà- a progettare un condiviso orizzonte di parità dentro e fuori casa, riconoscendosi reciprocamente, proprio in virtù della lotta comune intrapresa, come eguali.

 

La storia di Esperanza e Ramon, la storia dei minatori di Zink Town, il film che doveva raccontare la loro Storia, erano intrinsecamente incompatibili con la violenza e la grettezza del sistema e della società americana di quel tempo. 

Un film che parlava nel linguaggio semplice delle classi popolari, della necessità e della possibilità della vittoria, della lotta sincera e senza compromessi, della solidarietà, della potenza dell’emancipazione reciproca di uomini e donne stretti attorno ad un progetto comune,
della necessità dell’unità nella lotta per tutti i lavoratori al di là
dell’appartenenza "etnica", non poteva essere tollerato. 

A dare corpo al progetto sfacciatamente "un-american" furono, perciò, il Sindacato dei Lavoratori del Metallo,
sindacato particolarmente combattivo espulso dalla Confederazione
sindacale americana (CIO) perchè in odore di comunismo, e una parte
della piccola "comunità" dei Blacklisted. Autori, registi, macchinisti,
produttori, espulsi dall’industria cinematografica americana perchè
marchiati dall’accusa infamante di essere comunisti.

Una vicenda dai contorni tristi, quella dei
Blacklisted, giudicati colpevoli e messi ai margini (carcere, disoccupazione,
suicidi) oltre che dalla Giustizia e dall’Opinione Pubblica americana,
da buona parte dell’ala "progressista" dell’Industria cinematografica. Nel corso dei processi contro i "10 di Holliwood", le "dichiarazioni spontanee"
si sprecarono, molti abiurarono, molti
fecero nomi per salvarsi, molte vite si spensero. (Il Prestanome è un buon affresco dell’epoca…)

I "Rossi" Paul Jarrico -produttore- e Herbert Biberman -regista- per spezzare l’isolamento maccartista, fondarono la IPC,
la prima casa indipendente di produzione cinematografica americana
.
Nelle intenzioni dei due, l’IPC avrebbe potuto dare possibilità
d’espressione ai molti esclusi dal cinema delle "Sette Sorelle" e, insieme, rilanciare la produzione di cinema sociale negli Usa interrotta con la fine dell’era roosveltiana.

Anche solo passando velocemente in rassegna tutti gli ostacoli che la
produzione di Salt of The Earth dovette affronta prima, durante e dopo
le riprese, si comprende perfettamente perchè, questa  non fu solo la
prima, ma anche l’ultima produzione dalla IPC!

– i sindacati filo-padronali delle maestranze holliwodiane diffidarono i loro iscritti a partecipare alla produzione

– la stampa Usa era quotidianamente e apertamente schierata contro il "film comunista" "ordinato dal Kremlino"

– la Cia di Hoover, infiltrò suoi uomini sul set,
fece numerose visite "ufficiali" al set, arrivò addirittura, grazie ad un cavillo
burocratico, ad espellere dal paese l’attrice protagonista, la
messicana Rosaura Revueltas (evidenti difficoltà nelle riprese si
notano nelle scene finali del film)

– Il Congresso Usa, arrivò ad ordinare il blocco delle riprese,
affermando che il set forniva copertura allo spionaggio sovietico a Los
Angeles

– i commercianti del luogo si rifiutavano di fornire i pasti alla troup!

– Attentati dinamitardi e attacchi vari -in armi!-
della popolazione locale danneggiarono seriamente le attrezzature in
più di un’occasione

– Feroci picchetti vennero organizzati per impedire l’accesso alle sale -solo 13 in tutti gli Usa!- che proiettavano il film…

In definitiva, gli unici successi che riscosse il film furono fuori dal
territorio nazionale. La critica in Europa fu piuttosto generosa (in
Italia il Film fu proiettato solo in Festival e circuti
intellettuali…) e nei Paesi socialisti il film riscosse anche un ottimo
successo di pubblico (in Cina fu addirittura proiettato per 15 anni
consecutivi!
)


Poichè so che è difficilissmo trovarlo in giro (parlo per esperienza personale!) e non vorrei vi imbatteste su google nell’omonimo bestseller di papa Rtzinger, vi suggerisco
io come trovarlo!

Allora, premetto, per i pochi -si spera!- rispettosi
del Copyright, che il film dal 1982, è stato liberato, ed è ormai
disponibile con licenza Creative Commons

Quindi, su EMULE: "il Sale della Terra" in Italiano (sottotitoli impressi) e in Lingua originale + sottotitoli in Ita (file .srt).

Vi prego di essere clementi con la traduttrice! 🙂

Potete poi scaricarlo o guardarlo in inglese, acquistarlo in francese e in inglese

Se siete fedeli a Youtube seguendo il file caricato qui sotto, potrete vederlo  tutto li…

 

 

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