Buoni e cattivi

Leggo su apporea.org, che il vecchio indigeno Yukpa, vittima dell’aggresione di cui ho scritto qualche post più in giù, è morto.

I fatti sembrano piuttosto chiari, l’analisi del contesto, meno. Mi spiego…

Inziamo ad elencare i "dati di fatto":

– il vecchio Yukpa è morto

– suo figlio non è potuto andare al funerale nel timore di essere ucciso

– ad una settimana dalla sua morte la Comunità ha occupato le terre di "proprietà" del mandante dell’attacco

– le terre sono state sgomberate attraverso il ricorso alla forza da parte dei mercenari dell’oligarca.

Quello che rende la vicenda piuttosto complicata, è la lettura -ditaribalmente opposta- che danno dei fatti l’ONG ecologista che si è fatta portavoce della lotta degli Yukpa, e i rappresentanti ufficiali delle Comunità.

Se i primi attaccano nei loro comunicati senza mezzi termini il silenzio colpevole di Chavez sulle vicende degli Yukpa, i secondi si stringono attorno alle istituzioni bolivariane, accusando la stessa ONG di mettere a rischio con il suo agire irresponsabile l’incolumità delle Comunità che essi rappresentano.

La partita si gioca, mi sembra di aver capito, sul fatto che la Legge della Terra, legge che dal 2001 ha stabilito quali terre e territori debbano ritornare in possesso delle Comunità indigene, stia conoscendo tempi troppo lunghi di applicazione. Nonostante nel 2006 sia stato istituito un Ministero ad hoc per gli affari indigeni, il Ministerio del Poder Popular para los Pueblos Indigenas, le terre ritornano in verità ai loro legittimi "proprietari", con tempi piuttosto lunghi.

E’ su questa questione, e insieme sulla possibile apertura di miniere di carbone nei territori indigeni, particolarmente "caldi" poichè al confine con la Colombia, che i gruppi ecologisti, stanno conducendo la loro battglia.

Una battaglia dai contorni poco chiari, visto
che secondo resistenze.org, questi gruppi ecologisti (in particolare
l’ONG Homo et Natura) sarebbero si sostenute da "siti progressisti", ma
anche da "pagine collegate alla Fondazione Rockfeller".

Il
fatto che  i rappresentanti ufficiali indigeni, dopo un incontro con il
Ministro competente, sono arrivati ad affermare che riterranno
responsabile di possibili futuri attentati alla persona di Sabino
Romero -rappresentante degli Yukpa e figlio dell’anziano morto-, la
stessa Ong Homo et natura, chiarisce ulteriormente la complessità della
vicenda…

Chissà Sabino Romero che ne pensa…

 

 

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